7/24/2016

Houston, Siamo Partiti! - Argentina Calling


SWITCH ON


Rosso oltreoceano chiama base a casetta! Mi sentite? ... ? ... ?



21 – 07 – 2016 Torino


h 7:30 (ar 2:30) Sveglia e mi trascino sotto la doccia. 27 gradi già la mattina colazione sotto costrizione e via, finisco la valigia, prendo tutto e si va.


h 8:30 (ar 3:30) ultimo caffè italiano come si deve. Mi mancherai.


h 8:54 (ar 3:54) il treno regionale veloce Torino-Milano parte. Lo stomaco si stringe, le budella si dividono, l’inerzia vuole trascinarmi indietro ma al contempo ho un motore dentro che spinge avanti. Metto “Toca Toca” (canzone il cui vero titolo mi è sempre stato sconosciuto), mi calmo. Gratitudine per tutti quelli che mi han dato i mezzi per partire.


h 10:45 (ar 5:45) arrivo a Milano. Il nonno e mio cugino mi sono venuti a prendere. Cattive notizie, niente e book. Pazienza, arricchirò il Signor Amazon. Si va a casa dalla nonna e si mangia. OH YEAH! La nonna è sempre la nonna (hehehehehe, sia mai che resti senza cibo). Fortuna che non posso imbarcare generi alimentari, sospetto che altrimenti mi avrebbe riempito. Finiamo di mangiare, prendo una Moka (prima cosa dimenticata) e si esce.


h 13:45 (ar 8:45) Milano, Aereoporto di linate, area 3, banco 21 incontro Sofia, Sara, Greta, Alessia e Pedro i miei compagni di viaggio fino a Rosario. Per comodità le ragazze vengono salvate tutte come “Sara” nel mio cervello. Ci consegnano una busta con assicurazione biglietti e tutto. Imbarchiamo i bagagli. Ci incamminiamo verso i controlli e mamme paparazze spuntano ovunque. Fortuna che la mia l’ho lasciata a a casa. Dentro il mio zaino trovo, messo a tradimento, un quadernetto con le letterine scritte da amici parenti. Comincio a realizzare che sto lasciando qualcosa indietro.




h 16:00 (ar 11:00) Aereo per Roma fiumicino.


h 16:57 (ar 11:57) atterraggio, con vantato anticipo (3 minuti).


h 17:00 (ar 12:00) i nostri intrepidi eroi si muovono per Roma Fiumicino cercando il gate G. Bisogna prendere un trenino. No, un “People moover”. Vegetiamo un po’ su Whatsapp.




h 18:40 (ar 13:40) si comincia l’imbarco direzione Buenos Aries. Coda all’italiana anche se in realtà è pieno di stranieri. Che bello vedere la gente che si sforza di immergersi a pieno in una cultura. Siamo in fondo quindi saliamo per primi. In tv danno un bellissimo programma a base di temperatura, velocità, altitudine, temperatura.... Zzzzzz.... NO! CENA! No beh non proprio... ingurgitiamo e nanna.


h 23:04 (ar 18:04) in volo sopra Marrakech. Guardo discontinuamente “the Martian” e passa “Star man” di David Bowie. Penso all’ultima volta che l’ho sentita e così mi addormento.


Da Ora in poi metto prima l’ora argentina


h 3:36 (it 8:36) colazione con burro ghiacciato da scolpire e acqua sporca di caffè vegetale (?) in cui intingiamo cracker salati. Una roba da processo di Norimberga.


h 4: 40 (it 9:40) si sbarca e poniamo finalmente piede di là dall’acqua . Temperatura 3° C. Rubo la copertina dell’aereo. Scendiamo e passiampo la dogana, chi fermano? Me... usciamo e andiamo al mistico terminal C che come quella carogna di Murphy insegna si trova sempre dall’altra parte dall’aereoporto.


h 6:00 (it 11:00) lo troviamo ma dobbiamo passare nuovamente tutti i controlli. Mi ricordo di avere nel bagaglio la borraccia piena. Io e Pedro inauguriamo il record del litro d’acqua bevuto più in fretta di sempre.


h 6:10 (it 11:10) Pedro si accorge di aver lasciato l’ukulele alla dogana, e torna indietro a prendelo. Passiamo l’ora successiva ad aspettarlo ma cominciano ad imbarcare verso Rosario e ancora non si vede... facciamo gli occhioni alle hostess e ci danno 10 minuti. Pedro arriva ma senza ukulele. In compenso pare non abbiano imbarcato i nostri bagagli. Una fortuna via l’altra.


h 7:45 (it 12:45) Partenza con alba sulla laguna di Buenos Aires.




h 8:40 (13:40) si arriva a Rosario. Le valige non si vedono. Con noi Theo, un ragazzo tedesco che farà il nostro stesso programma. Ci prende Federico. A quanto risulta alcuni passaporti sono sbagliati e prelevare denaro è impossibile. Arriva poi una navetta e ci porta a Rosario in un collegio. Li ci rilassiamo e arriva Po ( come Winnie Po, sue testuali parole) exchange student thailandese. Si va a magnà. Lenticchie e carne. Dopo quella roba dell’aereo sembra tutto ambrosia . Poi visitiamo un po’ la città purtroppo non ho foto perchè non siamo ripassati a prendere la macchina.


h 17:00 (it 12:00) Arriva la mia famiglia a prendermi. Andiamo in un loro piccolo appartamento ad aspettare le valige ma non arrivano... Allora saliamo su un Pick-Up e si va verso casa. Uscendo da Rosario vedo molte cose, tra cui gente che griglia per strada nei bidoni di latta. Poi prendiamo un’autostrada e si va. Dritti. Campi e poi campi e poi campi.


h 19:20 (it 14:20) FINALMENTE SI ENTRA IN CASA.
Mi accoglie un rognoso batuffolo di pelo che non smette di abbaiare. Lio, il cane. 

Fa freddo, non ho la valigia, ci sono cimici ovunque eppure qui, a migliaia di chilometri da dove ho sempre vissuto mi sento a casa.

Molta gente si è offerta di darmi dei vestiti senza neanche avermi mai visto.

Grazie a tutti quelli che si sono impegnati per mandarmi qui. Grazie a tutti quelli che si impegneranno per prendersi cura di me mentre sono qui.


SWITCH OFF


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